Caivano, 18 febbraio 2014 – Non c’è ipotesi. Non ancora. C’è solo un’idea che conduce in area Casertana, quella industriale che tocca i limiti di Marcianise e dei grandi centri commerciali. E una matrice: non dovrebbe esserci dubbio che si tratti di un’esecuzione per mano della camorra. Quindi, l’orrore: due carbonizzati in un’auto data alle fiamme. La scoperta ieri sera nel tratto di periferia che riga il confine tra Caivano e l’hinterland di Terra di Lavoro. Quel che resta di questa vettura la riconduce a una Fiat Punto risultata rubata qualche giorno fa. Per i cadaveri, impossibile fino a questa mattina l’identificazione. Per uno dei due, ma il condizionale è ancora d’obbligo, si è potuto accertare che sarebbe di sesso maschile. Accanto alla vettura, sonos tati trovati tre bossoli di arma da fuoco: non dovrebbe esserci dunque dubbio che le vittime sono cadute in un agguato, sono state colpite a morte, dentro o fuori dall’auto. Carabinieri e vigili del fuoco, intervenuti sul posto, sono stati allertati da una guardia giurata che si trovava in servizio di vigilanza notturna in una azienda che ha sede in zona. Non sono stati trovati per ora tracce di documenti né altri indizi che possano facilitare il riconoscimento dei cadaveri. Un dettaglio che farebbe pensare a una esecuzione pianificata, di stampo camorristico. Il luogo dove sono stati trovati i cadaveri è isolato e non illuminato, in un’area di campagna – via Palmieri, località Casolla – del comune di Caivano. Ma è nel Casertano che i carabinieri stanno concentrando le loro indagini dovranno estendersi: non è da escludere che chi ha voluto rendere impossibile, o almeno ritardare a lungo, l’identificazione delle vittime bruciando i cadaveri abbia anche voluto che il ritrovamento avvenisse in un territorio il più possibile distante da quello in cui è maturato il movente di questo duplice omicidio. Chi indaga, sta verificando in queste ore se ci siano denunce di persone scomparse.
RSS feed for comments on this post. TrackBack URL